Nello scorso articolo abbiamo ti abbiamo elencato cinque buoni motivi per iniziare a curare la SEO, oggi invece entreremo nel dettaglio di quali sono le best practices per una buona SEO.
Facciamo però un passo indietro: la SEO, acronimo di Search Engine Optimization è l’ottimizzazione per i motori di ricerca ed è un processo che ti permette di essere maggiormente visibile su motori di ricerca quali Google, Bing etc.
Una SEO impostata correttamente ti permette di essere trovato quando gli utenti cercano dei servizi/prodotti che anche tu offri o informazioni su argomenti dei quali tu hai esperienza e competenza.
SEO e SEM: quale differenza?
Se il tuo obiettivo è far sì che i potenziali clienti ti trovino, hai a tua disposizione due opzioni: la SEO o la SEM, ma qual è la differenza?
SEM è l’acronimo di Search Engine Marketing e combina tecniche di SEO (organico) con il PPC ovvero Pay Per Click (a pagamento), nel PPC gli inserzionisti pagano ogni volta che viene fatto un click sui loro annunci.
SEO: perché è importante?
I numeri prodotti in relazione alla SEO ci fanno ben capire le sue potenzialità: la ricerca organica infatti, produce il 53% di traffico di tutto il web, si prevede infatti che “l’industria globale della SEO raggiungerà l'incredibile cifra di 122,11 miliardi di dollari entro il 2028. La SEO genera risultati di business reali per marchi, aziende e organizzazioni di tutte le dimensioni” (Fonte: Search Engine Land).
Se ci pensi ogni volta che vogliamo trovare un prodotto, un negozio vicino a noi etc. cerchiamo sul web, per questo è importante che tu sia posizionato tra i primi risultati, anche perché l’utente si ferma alla prima pagina delle ricerche e focalizza la sua attenzione principalmente sui primi tre risultati.
Le pagine di ricerca sono dotate di molteplici funzionalità tra cui:
pannelli conoscitivi;
mappe;
foto;
video;
notizia principali;
le persone chiedono anche;
caroselli.
Nel concreto come funziona la SEO?
I vari motori di ricerca forniscono risultati in base alla parola chiave che l’utente inserisce: essi esaminano e “comprendono” i differenti siti web che hanno quella query di ricerca o simile, attraverso un complesso algoritmo che seleziona i risultati in linea con la ricerca effettuata. L’obiettivo del motore è quello di fornire esattamente ciò che la persona ha cercato, per questo quando crei un sito web o decidi di aprire una sezione blog nel sito, svolgi una ricerca preliminare delle keywords da inserire.
Molti sono i fattori che entrano in gioco quando l’algoritmo deve selezionare i risultati più pertinenti, elementi che si evolvono di continuo per stare al passo con i cambiamenti dei comportamenti degli utenti.
SEO Google: buone pratiche
Accessibilità: per Google l’accessibilità va di pari passo con le buone pratiche SEO.
Cosa si intende per accessibilità? Ad esempio inserire nelle immagini gli alt-tag per segnalare al motore di ricerca il campo semantico della keyword e per facilitare agli screen reader la lettura dell’immagine.
SERP molto più ricca: con il termine “SERP arricchita” si fa riferimento a una pagina Google dove è presente almeno uno di questi elementi:
featured snipped;
Sezione PAA (People also ask, ovvero le persone hanno chiesto anche);
video in evidenza.
L’obiettivo, come già scritto, è quello di dare agli utenti quello che esattamente cercano.
Sostenibilità digitale: Google da sempre è molto attento al tema della sostenibilità e premia quei siti che si sono impegnati per migliorare l’efficienza del sito, delle pagine e della User Experience, portando il loro sito a una riduzione delle C02.
Intelligenza artificiale: anche se Google penalizza i contenuti scritti da AI, sta facendo un largo uso di essa per affinare il proprio algoritmo con il machine learning. Le ricerche hanno l’obiettivo di comprendere meglio il linguaggio umano.
Immagini e video: Google dà sempre più importanza ai contenuti video e alle foto, promuovendo i contenuti video nei primi risultati.
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